Rapporto GSE 2015 sul risparmio energetico

Il rapporto annuale che il GSE ha redatto riguardo al meccanismo dei Certificati Bianchi ha rilevato che l’esperienza italiana a riguardo si è dimostrata un successo dei sistemi market based, sia nel contenimento della domanda domestica, sia come modello per il supporto al miglioramento dell’efficienza energetica del sistema.
Il sistema dei certificati bianchi (detti anche Titoli di Efficienza Energetica) fu introdotto nella legislazione italiana nel luglio del 2004 e prevede che i distributori di energia elettrica e gas naturale raggiungano ogni anno obiettivi quantitativi specifici di risparmio energetico, espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio risparmiate (TEP). Si tratta, quindi, di titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia mediante interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.
Il GSE ha quindi il compito di illustrare i risultati principali circa le attività di gestione dei Titoli di Efficienza Energetica. I risultati del 2015 hanno evidenziato che oltre il 94% dei certificati bianchi riconosciuti per richieste di verifica e certificazione inerenti a progetti a consuntivo è generato da interventi di miglioramento dell’efficienza energetica realizzati nel settore industriale, in particolare a quelli di generazione e recupero di calore, che rappresentano circa la metà dei TEE rilasciati nell’anno appena concluso, e subito seguiti dagli interventi di ottimizzazione energetica dei processi produttivi e dei layout di impianto, con il 33% dei TEE.
Per quanto riguarda il settore civile, gli interventi riguardano la riduzione del fabbisogno di energia attraverso applicazion ICT (3%) e gli interventi relativi alla climatizzazione e alla produzione di acqua calda (1,5%).
Le stime per il 2016 prevedono una disponibilità sui conti proprietà degli operatori circa 7.495 kTEE.