Rapporto sull’Efficienza Energetica, l’ITALIA STA CAMBIANDO!

L’impegno italiano per il risparmio energetico ha avuto una felice conferma nel rapporto sull’Efficienza Energetica di Enea: il risultato dell’analisi è che dal 2007 al 2015 il nostro paese abbia speso circa 28 miliardi per il retrofit energetico delle abitazioni.
La situazione è probabilmente il risultato di ecobonus e certificati bianchi, che hanno contribuito a rendere l’efficienza energetica nel nostro paese un aspetto che acquisisce sempre più fiducia da parte del pubblico. La cosa è senza dubbio molto positiva, dati i freni che ancora esistono a livello informativo e burocratico e che rallentano il raggiungimento del pieno potenziale.
Secondo gli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2020, l’Italia non è che ad un terzo del proprio cammino, ma è anche importante notare come il nostro paese si stia dirigendo, anche se con lentezza, verso la giusta direzione.
Nel corso di circa 10 anni, le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi e per rendere più efficienti le proprie abitazioni, per un totale di 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica. Solo nel 2014 il settore residenziale ha registrato la maggiore riduzione dei consumi energetici, calo che ha interessato tutte le fonti: gas (-19,8%), legna (-14,6%), energia elettrica (-4,1%).
In conclusione, è necessario vedere la situazione non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale: grazie alle misure di efficienza energetica sono stati evitati circa 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica!
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QUANTO SI RISPARMIA CON L’ILLUMINAZIONE A LED?

Negli ultimi anni, migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione sta divenendo una pratica molto diffusa, eppure resta ancora parecchia disinformazione circa le reali opportunità che determinati impianti possono creare. Un esempio è rappresentato dall’illuminazione a LED, una scelta ecologica e vantaggiosa anche rispetto alle lampadine a risparmio energetico, ma che non è presa in considerazione spesso per mancanza di informazione. Andiamo, quindi, ad approfondire i vantaggi delle lampadine a LED.
LED Italia ha effettuato una ricerca in proposito, analizzando la spesa necessaria per illuminare un ambiente di medie dimensioni per circa cinque anni (che corrisponde alla vita media di una lampadina a LED). Ovviamente, partiamo dal presupposto che le lampadine a LED abbiano un costo maggiore, ma la loro longevità, sei volte superiore rispetto a quelle ad incandescenza, le rende indubbiamente una scelta vantaggiosa.
Per quanto riguarda i consumi, con una lampadina a LED serviranno solo 500 kW per 50.000 ore di illuminazione, mentre quella a risparmio energetico consumerà almeno 1.150 kW, che si traducono rispettivamente in una spesa in bolletta di 100€ e 230€.
Complessivamente quindi, per illuminare una stanza per 5 anni e mezzo si spenderanno 122€ con una lampadina a LED e 254€ con una a risparmio energetico.

ITALIA, CRESCONO GLI INVESTIMENTI DI EFFICIENZA ENERGETICA

Non soltanto nel panorama internazionale, ma anche nel nostro paese gli investimenti sull’efficienza energetica stanno gradualmente raggiungendo numeri notevoli: a dircelo è l’Energy Efficiency Report stilato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano che ha stilato un interessante resoconto circa l’anno 2015.
Si parla di ben 5,6 miliardi di euro investiti per il miglioramento dell’Efficienza Energetica in Italia, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
Ad avere maggior successo nel settore residenziali, vi sono le soluzioni per l’involucro edilizio, riscaldamento e raffreddamento; una vera e propria calamita per gli investimenti del 2015, poi, sono state le pompe di calore, che hanno creato un volume di affari di oltre un miliardo di euro! Seguono subito le superfici opache con 850 milioni circa e, infine, gli interventi sull’illuminazione efficiente: si tratta, questo, di un settore in particolare crescita ccon i suoi 450 milioni di euro di investimento, grazie soprattutto ai miglioramenti effettuati nella tecnologia LED.
«Se si considera uno scenario che procede al ritmo degli ultimi trend – scrivono gli analisti nelle conclusioni del report – il totale nel quinquennio 2016-2020 si attesterà quindi a 34,46 miliardi di euro, con risparmi cumulati di energia primaria al termine dei cinque anni di 56,7 Mtep, contro i 52,5 previsti dal 20-20-20 e i 70 della SEN. Rispetto agli obiettivi di efficienza energetica per l’Italia il gap è ancora significativo se comparato al target previsto dalla SEN, che si raggiunge all’80%, mentre si è sostanzialmente in linea con quello meno sfidante del Pacchetto 20-20-20».

SCOPRIAMO DI PIU’ SUI SISTEMI IBRIDI

Quando non si ha la possibilità di usufruire di pannelli fotovoltaici, che richiedono una superficie più o meno consistente e quindi una casa indipendente, la soluzione più congeniale per il privato che desidera efficientare i propri consumi può essere quella del Sistema Ibrido. Si tratta di una tecnologia relativamente recente che combina le prestazioni della caldaia a condensazione e della pompa di calore per assicurare un rendimento ottimale ed un risparmio energetico efficiente.
Le due componenti, infatti, se abbinate e capaci di lavorare contemporaneamente o in alternanza, permettono di produrre riscaldamento e acqua calda sanitaria con un meccanismo automatico ed intelligente che permette di tagliare i consumi senza però rinunciare al comfort e alle prestazioni della propria abitazione.
In pratica, con temperature esterne comprese tra i -4 e i +3 gradi, la ventola della pompa di calore si aziona e aiuta la caldaia che vede così ridotti i propri consumi; se la temperatura esterna aumenta la caldaia si spegne ed è la pompa di calore a coprire l’intero fabbisogno termico, mentre nel caso opposto, ovvero in presenza di temperature molto basse, è invece la caldaia a condensazione a funzionare e a generare il calore necessario.
Perchè è più conveniente utilizzare una pompa di calore?
La caldaia a condensazione fa utilizzo di gas metano come combustibile, mentre la pompa di calore si affida all’energia elettrica per funzionare; inoltre, un vantaggio non indifferente della pompa di calore consiste nel suo alto rendimento, comunemente chiamato COP (Coefficiente di Prestazione) che descrive il rapporto tra l’energia resa e l’energia consumata. Le pompe di calore hanno generalmente diversi valori di COP, che variano dai 3 ai 5. Prelevando una parte di energia dall’ambiente esterno, in questo caso dall’aria, e assorbendo 1 Kwh di energia dalla rete elettrica, riescono a produrre dai 3 ai 5 Kwh necessari per il riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.
Applicando una pompa di calore ad una caldaia a condensazione, quindi, consente di avere un grande vantaggio in termini di consumi: il comfort della vostra casa durante la stagione invernale viene garantito con una efficienza superiore del 35% rispetto a una caldaia a condensazione tradizionale e più del 60% dell’energia totale necessaria per il riscaldamento degli ambienti è fornito dalla pompa di calore, riducendo così al minimo il consumo di gas della caldaia.

SOLARE TERMICO

Il Solare Termico è una tecnologia che consente di convertire direttamente l’energia solare in calore e quindi in energia termica per la tua casa. Tale calore può essere infatti utilizzato per svariati risultati, ma per i privati è ideale allo scopo di produrre acqua calda o per il riscaldamento della propria abitazione.
Si possono distinguere due rami principali del solare termico, ovvero attivo e passivo: nel primo caso, parliamo di impianti specifici per lo stoccaggio e l’utilizzo diretto dell’energia solare, mentre nel secondo l’energia solare viene usata passivamente su costruzioni immobili che, attraverso un razionale posizionamento delle superfici vetrate, delle strutture per il trasporto di calore ed un’accurata scelta di materiali da costruzione, permette di accumulare l’energia termica in modo pratico ed efficiente.
A permettere l’immagazzinamento e quindi l’utilizzo dell’energia solare sono gli impianti termici. Ne esistono tre tipologie principali: a basse temperature, ovvero fino a 120°C; a medie temperature, cioè fino a circa 500°C; ad alte temperature, che raggiungono i 1000°C circa. Ovviamente, gli impianti termici ad alte e medie temperature sono utilizzati solo nei grossi impianti ad alta potenza, per produrre energia dinamica, corrente elttrica, idrogeno e così via. Maggior riscontro nei privati trovano invece gli impianti a basse temperature, in quanto permettono di ottenere un servizio efficiente e funzionale, risparmiando per di più sulle spese energetiche: grazie al Solare Termico, infatti, è possibile produrre fino al 70% di acqua calda sanitaria semplicemente usando l’energia del sole, riducendo così le emissioni di CO2, e detrarre dalle tasse fino al 65% dei costi.
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