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CONSIGLI DI EFFICIENZA ENERGETICA: CLIMATIZZATORI E CONSUMI

L’estate 2016 è prevista come la più calda di sempre, con temperature al di sopra della media stagionale: per proteggerci dalla calura, saremo tentati a fare abuso del nostro climatizzatore, ma dobbiamo tener conto dei costi in bolletta, che rischiano di essere non meno scottanti! E’ infatti entrato in vigore, già dal primo luglio, l’aumento del 4,3% sulle spese elettriche, ed è necessario essere assolutamente oculati nei consumi per far quadrare i conti.
A tal proposito, l’Enea ha proposto una miniguida sull’utilizzo efficiente e conveniente dei climatizzatori, per tenere la propria abitazione ben raffrescata ma senza temere una bolletta da capogiro.
1) Occhio alla classe energetica: ovviamente, un uso intelligente dell’aria condizionata non può prescindere dalla scelta del condizionatore! E’ sempre vantaggioso acquistare modelli di classe energetica A o superiore;
2) Preferite gli inverter: tale tecnologia adegua la potenza all’effettiva necessità e riduce i cicli di accensione e spegnimento;
3)Approfittare degli incentivi: si può usufruire dell’ECOBONUS del 65% (fino al 31 dicembre 2016) oppure del CONTO TERMICO, incentivo che varia in funzione della dimensione dell’impianto, per acquistare una pompa di calore. Essa può sostituire parzialmente o completamente il vecchio impianto termico;
4)Attenzione alla posizione: bisogna collocare il climatizzatore nella parte pià alta della parete, e non dietro divani o tende, che potrebbero bloccare la diffusione di aria fresca;
5)Non raffreddare troppo l’ambiente: spesso è sufficiente deumidificare la stanza, poiché l’umidità fa percepire una temperatura più alta di quella effettiva. Due o tre gradi al di sotto della temperatura esterna sono sufficienti;
6)Ogni stanza necessita di un condizionatore: inutile installare un climatizzatore nel corridoio sperando che rinfreschi tutta la casa!
7)Tenere chiuse porte e finestre: banale, ma importante;
8)Coibentare i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione Se esposti direttamente al sole possono danneggiarsi. Inoltre è bene assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta direttamente al sole e alle intemperie;
9)Usare il timer e la funzione “notte”: in questo modo si può ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio;
10)Una corretta pulizia e manutenzione: assicurati che filtri e ventole siano sempre puliti, prima dell’accensione stagionale e controlla almeno ogni due settimane che tutto funzioni correttamente, per un’efficienza assoluta.

EFFICIENZA ENERGETICA, APPROVATO IL DECRETO CORRETTIVO

Chiarezza e semplificazione: ecco le parole chiave che ora governeranno le norme comunitarie in merito all’efficienza energetica.
E’ stato infatti approvato dal Consiglio dei Ministri il provvedimento correttivo del decreto legislativo 102/2014 con cui l’Italia ha recepito la direttiva 2012/27/UE. Si tratta di una correzione che si è resa necessaria a seguito della rilevazione di lacune nell’ordinamento giuridico italiano circa le norme comunitarie sull’efficienza energetica. Tali mancanze hanno finalmente trovato una risoluzione.
Le disposizioni sono volte soprattutto a semplificare e chiarire il tutto, a partire dalla rettifica di alcune definizioni tra cui “gestore del sistema di trasmissione”, “aggregatore” e “audit energetico o diagnosi energetica.
Oltre a questo, il provvedimento introduce norme più chiare riguardanti la misurazione, la fatturazione del consumo energetico e la suddivisione delle spese in condomini ed edifici polifunzionali.
“I distributori di energia, i gestori del sistema di distribuzione o le società di vendita di energia al dettaglio, in occasione dell’invio di fatture, di comunicazioni ovvero attraverso i siti internet dedicati ai clienti finali, sono chiamati ad indicare i recapiti e i siti di tutti gli organismi (quali centri indipendenti di assistenza ai consumatori, agenzie per l’energia o organismi analoghi) che possono fornire indicazioni utili la cliente sul miglioramento dell’efficienza energetica”.
Con il nuovo decreto, vi è la possibilità di incrementare la dotazione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, per il quale sono state predisposte risorse per circa 70 milioni di euro l’anno, nel periodo 2014-2020.

NUOVE CLASSI DI EFFICIENZA ENERGETICA

Recentemente, il Parlamento Europeo ha approvato in prima lettura una nuova scala di classi per l’efficienza energetica degli elettrodomestici, con lo scopo di spingere l’industria a tenere il passo con il progresso tecnologico e con gli obiettivi di efficienza energetica.
La maggior parte degli elettrodomestici sul mercato, infatti, sono conformi ai requisiti di “classe A” istituiti nel 2010, motivo per cui si sono aggiunte gradualmente le classi A+, A++ e A+++.
L’introduzione di nuove classi, perciò, è volto a fornire un incentivo al miglioramento dell’efficienza energetica: grazie ad un sistema di etichettatura energetica più forte, più sicuro e più chiaro, si può già guardare al futuro dell’elettrodomestico e anche del modello energetico europeo.
La nuova scala di classi va dalla A alla G e tutte le nuove etichette, che conterranno informazioni sulla classe ma anche sul consumo in kwh, verranno introdotte nei 21 mesi e 6 anni (in relazione al tipo di prodotto) successivi all’entrata in vigore della normativa. I nuovi requisiti dovrebbero valere per almeno 10 anni; qualsiasi revisione sarà avviata quando il 25% dei prodotti venduti nel mercato dell’Ue rientrerà nella classe di efficienza energetica più elevata A, oppure quando il 50% dei sarà nelle classi A e B.
Infine, si prevede la creazione di una “banca dati dei prodotti” con un sito web contenente le informazioni su ogni prodotto e un’interfaccia sulla conformità, cioè una piattaforma elettronica per sostenere il lavoro delle autorità nazionali di sorveglianza del mercato, disponibile nelle lingue del paese.

Rapporto sull’Efficienza Energetica, l’ITALIA STA CAMBIANDO!

L’impegno italiano per il risparmio energetico ha avuto una felice conferma nel rapporto sull’Efficienza Energetica di Enea: il risultato dell’analisi è che dal 2007 al 2015 il nostro paese abbia speso circa 28 miliardi per il retrofit energetico delle abitazioni.
La situazione è probabilmente il risultato di ecobonus e certificati bianchi, che hanno contribuito a rendere l’efficienza energetica nel nostro paese un aspetto che acquisisce sempre più fiducia da parte del pubblico. La cosa è senza dubbio molto positiva, dati i freni che ancora esistono a livello informativo e burocratico e che rallentano il raggiungimento del pieno potenziale.
Secondo gli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2020, l’Italia non è che ad un terzo del proprio cammino, ma è anche importante notare come il nostro paese si stia dirigendo, anche se con lentezza, verso la giusta direzione.
Nel corso di circa 10 anni, le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi e per rendere più efficienti le proprie abitazioni, per un totale di 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica. Solo nel 2014 il settore residenziale ha registrato la maggiore riduzione dei consumi energetici, calo che ha interessato tutte le fonti: gas (-19,8%), legna (-14,6%), energia elettrica (-4,1%).
In conclusione, è necessario vedere la situazione non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale: grazie alle misure di efficienza energetica sono stati evitati circa 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica!
Efficienza Energetica Group fornisce soluzioni di efficientamento energetico su misura per te e per la tua abitazione: contattaci se vuoi risparmiare e, intanto, contribuire al benessere del nostro pianeta!

QUANTO SI RISPARMIA CON L’ILLUMINAZIONE A LED?

Negli ultimi anni, migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione sta divenendo una pratica molto diffusa, eppure resta ancora parecchia disinformazione circa le reali opportunità che determinati impianti possono creare. Un esempio è rappresentato dall’illuminazione a LED, una scelta ecologica e vantaggiosa anche rispetto alle lampadine a risparmio energetico, ma che non è presa in considerazione spesso per mancanza di informazione. Andiamo, quindi, ad approfondire i vantaggi delle lampadine a LED.
LED Italia ha effettuato una ricerca in proposito, analizzando la spesa necessaria per illuminare un ambiente di medie dimensioni per circa cinque anni (che corrisponde alla vita media di una lampadina a LED). Ovviamente, partiamo dal presupposto che le lampadine a LED abbiano un costo maggiore, ma la loro longevità, sei volte superiore rispetto a quelle ad incandescenza, le rende indubbiamente una scelta vantaggiosa.
Per quanto riguarda i consumi, con una lampadina a LED serviranno solo 500 kW per 50.000 ore di illuminazione, mentre quella a risparmio energetico consumerà almeno 1.150 kW, che si traducono rispettivamente in una spesa in bolletta di 100€ e 230€.
Complessivamente quindi, per illuminare una stanza per 5 anni e mezzo si spenderanno 122€ con una lampadina a LED e 254€ con una a risparmio energetico.

ITALIA, CRESCONO GLI INVESTIMENTI DI EFFICIENZA ENERGETICA

Non soltanto nel panorama internazionale, ma anche nel nostro paese gli investimenti sull’efficienza energetica stanno gradualmente raggiungendo numeri notevoli: a dircelo è l’Energy Efficiency Report stilato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano che ha stilato un interessante resoconto circa l’anno 2015.
Si parla di ben 5,6 miliardi di euro investiti per il miglioramento dell’Efficienza Energetica in Italia, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.
Ad avere maggior successo nel settore residenziali, vi sono le soluzioni per l’involucro edilizio, riscaldamento e raffreddamento; una vera e propria calamita per gli investimenti del 2015, poi, sono state le pompe di calore, che hanno creato un volume di affari di oltre un miliardo di euro! Seguono subito le superfici opache con 850 milioni circa e, infine, gli interventi sull’illuminazione efficiente: si tratta, questo, di un settore in particolare crescita ccon i suoi 450 milioni di euro di investimento, grazie soprattutto ai miglioramenti effettuati nella tecnologia LED.
«Se si considera uno scenario che procede al ritmo degli ultimi trend – scrivono gli analisti nelle conclusioni del report – il totale nel quinquennio 2016-2020 si attesterà quindi a 34,46 miliardi di euro, con risparmi cumulati di energia primaria al termine dei cinque anni di 56,7 Mtep, contro i 52,5 previsti dal 20-20-20 e i 70 della SEN. Rispetto agli obiettivi di efficienza energetica per l’Italia il gap è ancora significativo se comparato al target previsto dalla SEN, che si raggiunge all’80%, mentre si è sostanzialmente in linea con quello meno sfidante del Pacchetto 20-20-20».

SCOPRIAMO DI PIU’ SUI SISTEMI IBRIDI

Quando non si ha la possibilità di usufruire di pannelli fotovoltaici, che richiedono una superficie più o meno consistente e quindi una casa indipendente, la soluzione più congeniale per il privato che desidera efficientare i propri consumi può essere quella del Sistema Ibrido. Si tratta di una tecnologia relativamente recente che combina le prestazioni della caldaia a condensazione e della pompa di calore per assicurare un rendimento ottimale ed un risparmio energetico efficiente.
Le due componenti, infatti, se abbinate e capaci di lavorare contemporaneamente o in alternanza, permettono di produrre riscaldamento e acqua calda sanitaria con un meccanismo automatico ed intelligente che permette di tagliare i consumi senza però rinunciare al comfort e alle prestazioni della propria abitazione.
In pratica, con temperature esterne comprese tra i -4 e i +3 gradi, la ventola della pompa di calore si aziona e aiuta la caldaia che vede così ridotti i propri consumi; se la temperatura esterna aumenta la caldaia si spegne ed è la pompa di calore a coprire l’intero fabbisogno termico, mentre nel caso opposto, ovvero in presenza di temperature molto basse, è invece la caldaia a condensazione a funzionare e a generare il calore necessario.
Perchè è più conveniente utilizzare una pompa di calore?
La caldaia a condensazione fa utilizzo di gas metano come combustibile, mentre la pompa di calore si affida all’energia elettrica per funzionare; inoltre, un vantaggio non indifferente della pompa di calore consiste nel suo alto rendimento, comunemente chiamato COP (Coefficiente di Prestazione) che descrive il rapporto tra l’energia resa e l’energia consumata. Le pompe di calore hanno generalmente diversi valori di COP, che variano dai 3 ai 5. Prelevando una parte di energia dall’ambiente esterno, in questo caso dall’aria, e assorbendo 1 Kwh di energia dalla rete elettrica, riescono a produrre dai 3 ai 5 Kwh necessari per il riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.
Applicando una pompa di calore ad una caldaia a condensazione, quindi, consente di avere un grande vantaggio in termini di consumi: il comfort della vostra casa durante la stagione invernale viene garantito con una efficienza superiore del 35% rispetto a una caldaia a condensazione tradizionale e più del 60% dell’energia totale necessaria per il riscaldamento degli ambienti è fornito dalla pompa di calore, riducendo così al minimo il consumo di gas della caldaia.

SOLARE TERMICO

Il Solare Termico è una tecnologia che consente di convertire direttamente l’energia solare in calore e quindi in energia termica per la tua casa. Tale calore può essere infatti utilizzato per svariati risultati, ma per i privati è ideale allo scopo di produrre acqua calda o per il riscaldamento della propria abitazione.
Si possono distinguere due rami principali del solare termico, ovvero attivo e passivo: nel primo caso, parliamo di impianti specifici per lo stoccaggio e l’utilizzo diretto dell’energia solare, mentre nel secondo l’energia solare viene usata passivamente su costruzioni immobili che, attraverso un razionale posizionamento delle superfici vetrate, delle strutture per il trasporto di calore ed un’accurata scelta di materiali da costruzione, permette di accumulare l’energia termica in modo pratico ed efficiente.
A permettere l’immagazzinamento e quindi l’utilizzo dell’energia solare sono gli impianti termici. Ne esistono tre tipologie principali: a basse temperature, ovvero fino a 120°C; a medie temperature, cioè fino a circa 500°C; ad alte temperature, che raggiungono i 1000°C circa. Ovviamente, gli impianti termici ad alte e medie temperature sono utilizzati solo nei grossi impianti ad alta potenza, per produrre energia dinamica, corrente elttrica, idrogeno e così via. Maggior riscontro nei privati trovano invece gli impianti a basse temperature, in quanto permettono di ottenere un servizio efficiente e funzionale, risparmiando per di più sulle spese energetiche: grazie al Solare Termico, infatti, è possibile produrre fino al 70% di acqua calda sanitaria semplicemente usando l’energia del sole, riducendo così le emissioni di CO2, e detrarre dalle tasse fino al 65% dei costi.
Per un maggiore efficientamento energetico della tua casa, contatta Efficienza Energetica Group, e scopri la soluzione che fa per te!

INCENTIVARE L’EFFICIENZA ENERGETICA IN ITALIA

La situazione circa la riqualificazione energetica, in Italia, è ancora ricca di punti da migliorare: ad offrirci un utile spunto è Renovate Italy che, prendendo in esame alcuni dei punti più critici, propone delle soluzioni in grado di incentivare gli interventi di efficienza energetica e gli investimenti nel settore.
Da recenti analisi, è emerso che gli interventi di efficientamento energetico sono pochi e, generalmente, vengono scelti interventi meno costosi perché percepiti come più sicuri: tuttavia, interventi di portata minore portano anche ad un’efficacia minore! Renovate Italy propone perciò di rivedere l’incentivo trasformandolo in contributo a fondo perduto; una sorta di rendita finanziaria pluriennale simile al nuovo Conto Termico che, agli interventi globali che trasformano gli immobili della Pubblica Amministrazione in edifici a energia quasi zero, riconosce un contributo a fondo perduto pari al 65% dei costi.
In questo modo, è possibile ridurre la quota di investimento e quindi spingere i proprietari degli immobili privati ad effettuare lavori di maggiore impatto.
Altro aspetto da migliorare, oltre al lato economico, è l’informazione: i cittadini mostrano di non avere ben chiare le differenze tra i diversi incentivi, dunque tendono a preferire sempre gli interventi poco impegnativi sia dal punto di vista economico che da quello dei lavori necessari.
Inoltre, alcuni incentivi non sono cumulabili tra di loro, e questo frena lavori di riqualificazione globale degli immobili che potrebbero incidere notevolmente sulla qualità del patrimonio edilizio.
Gli ultimi due punti analizzati riguardano un allargamento della platea dei beneficiari e una maggiore certezza del risparmio ottenibile mediante opere di efficientamento energetico, attraverso la diffusione di diagnosi energetiche solide e professionali e di contratti di rendimento energetico

Classificazione Energetica Italia

Un recente report pubblicato dalla Fiaip ha fatto luce sulla situazione delle classi energetiche in Italia.
Come ben sappiamo, la classificazione energetica ci permette di conoscere il livello di consumo energetico di un dato edificio sulla base della quantità di combustibile consumato per ogni metro quadro di superficie riscaldata.
La pubblicazione, riferita allo scorso 2015, riporta dati non certo esaltanti dal punto di vista della qualità energetca degli immobili compravenduti nell’anno preso in esame, che registra un mutamento sostanziale rispetto agli anni precedenti: gran parte degli edifici è di classe G e presenta una qualità energetica scadente (72% per i monolocali e 57% le villette).
Altro dato rilevante è il fatto che Ape, ovvero l’Attestato di Prestazione Energetica è uno strumento poco utilizzato nella valutazione dell’offerta, azzerando così ogni stimolo all’investimento.
Solo una piccola percentuale, compresa tra il 7% e il 13% appartiene alle prime tre classi: A+, A e B.
Infine, vi è un dato critico circa la percezione del concetto di performance da parte di chi compra o vende un immobile: l’analisi evidenzia, infatti, che il 54% di chi acquista un immobile non è in grado di valutare adeguatamente la prestazione dell’abitazione che sta acquistando, mentre la percentuale sale a 65% nel caso dei venditori.
Un’abitazione con alta classificazione energetica garantisce prestazioni elevate, risparmio energetico, efficienza e comfort abitativo: è nell’interesse di tutti imparare a dare il giusto peso alla qualità energetica di un immobile e alle soluzioni di efficientamento energetico.
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