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Rinnovabili, quota 50% dal 2018

Rinnovabili, dal 2018 sarà obbligatoria la copertura al 50% del fabbisogno.

Quest’anno entra definitivamente in vigore l’obbligo di copertura da fonti rinnovabili per almeno il 50% del fabbisogno, calcolato in fase di progettazione. Tale novità, che rappresenta per certi versi l’ultimo importante gradino in materia di risparmio energetico e sostenibilità, completa definitivamente le previsioni sul Decreto Legislativo 28/2011.

Nello specifico, la quota di copertura del 50% è riservata per le abitazioni private; per edifici pubblici, invece, la quota aumenta a 55%, e scende nel caso di edifici privati o pubblici situati in centri storici.
I soggetti a questa normativa, perciò, dovranno innanzitutto calcolare il valore dell’energia di cui l’immobile necessità per la produzione di acqua calda e riscaldamento, dopodiché si andrà ad installare un impianto alimentato da fonti energetiche rinnovabili in grado di garantire più della metà del fabbisogno energetico rilevato. Insomma, il fabbricato deve risultare “sostenibile almeno a metà”.
La normativa si riferisce alle fonti “interamente” rinnovabili, ovvero quelle derivanti dai collettori solari, da pompe di calore che raccolgono energia dall’ambiente esterno, ed il fotovoltaico. Le biomasse, come il pellet, hanno invece una rinnovabilità dell’80%, mentre il teleriscaldamento conserva un valore di default del 50% non rinnovabile e 0% rinnovabile, qualunque sia la fonte di produzione energetica effettivamente utilizzata in un determinato sistema di teleriscaldamento.
Alla luce di ciò, la normativa appare particolarmente ridotta nell’ambito energetico, essendo escluse molte delle fonti energetiche attualmente utilizzate. Ma, essendo queste non totalmente rinnovabili, non potranno più essere utilizzate come impianto principale nella progettazione di nuovi edifici. Più spazio, insomma, ai pannelli solari, preferibilmente associati a pompe di calore.
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