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Rinnovabili, più usate e meno costose

Le energie rinnovabili: sempre più presenti nella vita degli italiani, sempre più influenti sulle bollette energetiche. E’ quanto emerge dall’ultimo report pubblicato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che vede l’apporto delle tecnologie rinnovabili costante sui consumi elettrici degli italiani.
Solo l’anno scorso, fotovoltaico, eolico e altre energie green hanno coperto circa 1/3 dei consumi elettrici totali: in parole povere, è come se le sole energie pulite avessero alimentato cinque regioni grandi più o meno quanto il Lazio. A ciò è opportuno aggiungere anche i dati riferiti al settore termico e trasporti, dove gli oltre 700 mila impianti italiani a fonti alternative hanno superato il target europeo al 2020, coprendo il 17,6% dei consumi finali lordi.
E’ doveroso precisare, però, che rispetto al 2015, vi è stata una contrazione complessiva della produzione elettrica da rinnovabili di circa 3 TWh: ciò si è verificato quasi in tutti i settori, ad esclusione delle bioenergie, che costituiscono anche la fonte maggiormente utilizzata nel 2016 (in particolare biomasse solide consumate per riscaldamento nel settore residenziale, e quindi legna da ardere e pellet). Anche per quanto riguarda il settore termico, tuttavia, si è verificato un leggero calo.
Nonostante ciò, è abbastanza chiaro il potenziale di cui dispongono le nuove tecnologie rinnovabili: un potenziale che permette di conservare il tenore di vita attuale, ma facendo uso di energia pulita, efficiente e meno costosa.
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Fotovoltaico, record 2016 e previsioni

Le ultime stime riguardo al mercato fotovoltaico nel 2016 non sono mai state così positive.

L’efficienza energetica e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili sembrano aver conquistato una buona fetta del mercato in questo anno che sta per concludersi, a giudicare dall’ultimo rapporto pubblicato dal GTM Research, che ha riportato un nuovo record per il fotovoltaico.

Il settore, infatti è in crescita del 45% a livello globale, con una potenza installata che dovrebbe raggiungere il 74 GW, maggiore rispetto alle stime che si erano fatte a maggio (che invece avevano previsto un picco di 66 GW).

A contribuire in maniera decisiva ai risultati del 2016, sono stati i mercati di Cina, Stati Uniti e Giappone, che hanno guidato la domanda su scala globale.

Quanto all’Europa, alcuni dei mercati che fino al 2012 avevano guidato la crescita del fotovoltaico sono stati ridimensionati o addirittura sostituiti.

Stiamo parlando soprattutto di Germania, Italia e Francia.

Il rapporto GTM prevede, intanto, un breve rallentamento della domanda nel 2017.

La causa è da imputare soprattutto ad importanti cambiamenti politici e all’incertezza della normativa in alcuni mercati preponderanti, quali appunto Cina, Giappone, Germania e Regno Unito.

Si prospetta perciò una contrazione a 69 GW, attutita almeno in parte dalla crescita di India e Stati Uniti e dalle condizioni di eccessi di fornitura dei moduli che portano al calo dei prezzi medi di vendita dei moduli stessi, soprattutto in India, Cina e Sud-Est asiatico.

Nonostante ciò, le previsioni a lungo termine per il quinquennio 2016-2021 risultano positive.

La crescita del fotovoltaico non interesserà soltanto i mercati consolidati, ma anche quelli emergenti in America Latina.

Si prospetta che Messico, Brasile e Cile, entro il 2021, riusciranno a raggiungere una soglia di 26 GW di potenza installata.

I mercati degli Emirati Arabi, Turchia, Algeria, Giordania ed Egitto arriveranno a 16,5 GW, mentre nell’ area Asia Pacifico si stima che entro il 2021 Thailandia, Filippine, Corea del Sud, e Taiwan 2021 aggiungeranno 26,5 GW.