Gli eventi più recenti circa i cambiamenti climatici e la necessità di trovare un modello energetico più sostenibile, sono stati al centro dell’attenzione da parte dell’Unione Europea.

Efficienza Energetica e tutela del patrimonio naturale sono le basi su cui si fondano le proposte del Commissario per l’Ambiente Karmenu Vella e il Commissario Europeo responsabile per Clima ed Energia, Miguel Arias Canete, in partnership con la Banca Europea d’Investimenti (BEI).
L’idea è quella di due meccanismi di finanziamento per sostenere con credito agevolato gli investimenti volti ad agire su una riduzione degli impatti ambientali da consumi energetici, e per tutelare situazioni a rischio dei territori.
Alla luce di questi fatti, si prevede un notevole investimento da parte di banche nazionali che fornirà la disponibilità di 500 milioni di euro per prestiti a lungo termine “low cost” e per progetti taglia-bolletta con una garanzia del credito di 80 milioni di euro.
Quali saranno le ripercussioni sul panorama italiano?

Dovremmo aspettarci una forte spinta nel settore della riqualificazione energetica degli edifici; fino a 6-8 miliardi, secondo il presidente del Green Bulding Council Italia, Gianni Silvestrini.
I dati parlano di un’ulteriore crescita del 2% circa le ristrutturazioni. Queste non si limiteranno ai singoli edifici ma dovrebbero coinvolgere interi quartieri.
Ottime possibilità anche sul fronte della prevenzione da rischio alluvioni. Tuttavia, questo copre solo in parte la mancanza di una gestione efficiente di tutela, ripristino e valorizzazione dei territori.
Non manca però un certo scetticismo. Sandro Bertolino, coordinatore del progetto Life per la tutela dello scoiattolo rosso nel Nord Italia, manifesta un chiaro dubbio.
“Non conosco enti privati che potrebbero essere interessati” commenta.

“Un credito si chiede se si pensa di poter avere un ritorno economico, anche a lungo termine. Per chi investe nella conservazione, questa è una cosa molto complicata”.
Insomma, Bruxelles propone iniziative piuttosto controverse quanto a “vocazione puramente green”, soprattutto rispetto alle recenti mosse.

Un esempio è la scelta di permettere l’importazione di sabbie bituminose dal Canada, tra le maggiori produttrici di Co2 tra le fonti fossili.
Siamo sicuri che l’Europa stia prendendo le giuste decisioni in merito al dramma dei cambiamenti climatici?
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