BONUS RISTRUTTURAZIONI, ARREDO E RISPARMIO ENERGETICO

In occasione della pubblicazione online della dichiarazione dei redditi per lavoratori dipendenti e pensionati, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato gli oneri deducibili e/o detraibili dalla nuova precompilata 2.0, tra cui interessano soprattutto ristrutturazioni edilizie e riqualificazioni energetiche degli edifici.
Per tali bonus, infatti, sono giunti 7,4 milioni di comunicazioni di avvenuto bonifico, per una spesa complessiva di 27,2 miliardi di euro.
Si tratta di una delle importante novità circa la nuova precompilata 2.0, che gli interessati potranno vedere riportate nella loro dichiarazione, modello 730/2016.
Oltre alle spese sanitarie, i nuovi dati che trovano da quest’anno spazio nella dichiarazione precompilata comprendono anche spese funebri, contributi per la previdenza complementare e spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica: tali dati sono quantificabili in termini di spesa sostenuta dai contribuenti in 37,4 miliardi di euro e, nel dettaglio, a salire sul podio sono proprio i bonus per ristrutturazioni, arredo e risparmio energetico, con una spesa complessiva di appunto 27,2 miliardi di euro.

Sabilizzazione Ecobonus 65%

Dopo tanto tentennare, finalmente è stata approvata la stabilizzazione per gli ecobonus del 65% per il triennio 2017-2019. Il Governo ha deciso di dare finalmente di concentrare il
suo impegno nella causa e di dare continuità alle detrazioni Irpef sulle riqualificazioni energetiche edilizie per oltre un anno, dando un taglio all’apatia che, fino ad ora, non ha
permesso di sfruttare nel migliore dei modi tale misura. Anche se non ottimizzate, tuttavia, le agevolazioni per il retrofit edilizio hanno comunque generato ripercussioni
notevolmente positive per le finanze pubbliche; in base a questi calcoli, si prevede un triennio favorevole per il settore.
Il Vice Ministro dell’economica Morando, a seguito della discussione generale, ha voluto chiarire alcuni aspetti: “Dire stabilizzare vuol dire per sempre, ma noi abbiamo degli
operatori che hanno bisogno di sapere che nel 2025 ci sarà l’ecobonus? Non escludo che qualche caso ci sia ma, se stiamo parlando degli investitori e delle famiglie, è
tendenzialmente vero l’opposto. Se dico oggi che nel 2025 sarà in vigore, temo che quei vantaggi economici, sociali e ambientali, di cui chi ha parlato si occupa e s’intende molto
più di me, vengano a non essere conseguiti a causa del rinvio nel tempo dell’investimento”.
L’impegno del Governo è a partire dal 2017 in quanto l’ecobonus è già in vigore nel corso di quest’anno.

Italia al primo posto per l’Efficienza Energetica

Inaspettato, ma vero: l’Italia è al primo posto per l’efficienza energetica tra i paesi più industrializzati. A dircelo, è la classifica elaborata da Avvenia, azienda nata nel 2001 e
affermatasi come ESCo (Energy Service Company), la quale ha stilato una classifica dei Paesi che maggiormente hanno contribuito al taglio delle emissioni nocive nel quinquennio
2011-2016. I risultati sono sorprendenti!
Considerando unicamente i paesi più industrializzati, infatti, il nostro Paese è al primo posto nei tagli alla produzione di gas serra, per di più con un certo stacco sulle altre nazioni. Di
contro, non pochi sono stati i Paesi europei he hanno fatto registrare un aumento della produzione di emissioni nocive, prime fra tutti la Francia con un aumento del 2,2%, la
Germania con un 7%, e l’Inghilterra che tocca addirittura la soglia del 10% in più.
Il successo italiano, in questo frangente, non riguarda soltanto l’abbattimento delle emissioni, ma anche il consumo finale di energia: in Italia il valore pro-capite è di 2,4 tonnellate
equivalenti di petrolio (Tep), mentre in Inghilterra è di 3 Tep, in Francia di 3,7 Tep e in Germania di 3,8 Tep.
Insomma, pare che qualcosa stia davvero iniziando a muoversi, sia a livello delle istituzioni che nel privato. Il merito va principalmente alle imprese italiane che hanno saputo
puntare sulle energie alternative, ma non si può negare il contributo delle famiglie italiane che, sempre di più, scelgono nel loro piccolo di cambiare adottando sistemi alternativi per
la fornitura energetica ed effettuando interventi di efficientamento sugli immobili.
Ognuno di noi può offrire un contributo al cambiamento: per un ambiente più sano e per un consumo efficiente, scegli le soluzioni di Efficienza Energetica Group!

Che cos’è la casa passiva

E’ definita “casa passiva” un particolare standard abitativo basato sull’integrazione di materiali e tecnologie appropriati che garantiscono un’elevata qualità abitativa dell’edificio e una notevole riduzione dei costi energetici. In parole povere, una casa passiva assicura benessere termico senza l’utilizzo di impianti di riscaldamento convenzionali, quali caldaia, termosifoni o sistemi analoghi, ma con una combinazione di tecniche costruttive innovative, di sistemi di coibentazione avanzati e di recupero del calore.
L’energia necessaria a pareggiare il bilancio termico, all’interno della casa passiva, è ottenuta tramite i cosiddetti sistemi non convenzionali, che comprendono impianti adottanti pannelli solari o pompe di calore per riscaldare l’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico. E’ importante tenere conto del sole, durante la progettazione, allo scopo di ottenere il massimo delle prestazioni, che risulteranno ottimali attraverso sistemi di isolamento termico nelle murature perimetrali, sul tetto e sulle superfici vetrate e mediante l’uso di sistemi di ventilazione controllata con scambiatori a flusso incrociato che recuperano l’80-90% del calore dell’aria in uscita.
L’impianto di ventilazione, infatti, è indispensabile per il ricambio dell’aria dell’abitazione, dato che l’areazione attraverso le finestre inficierebbe il desiderato risparmio energetico. Attraverso una buona ventilazione, dunque, il livello di perdita di energia prodotta è minima.
L’aria calda usata in uscita, dalla cucina e dal bagno, viene convogliata verso uno scambiatore a flusso, dove l’aria fredda in ingresso riceverà dall’ 80% al 90% del calore di quella uscente. L´aria di alimentazione viene così ridistribuita all’interno degli ambienti, dal soggiorno alle camere da letto, dalla cucina al bagno. In progetti più avanzati il flusso d’aria esterno, prima di raggiungere lo scambiatore di calore, è destinato ad attraversare una pompa di calore geotermica per un ulteriore riscaldamento dell’aria in entrata.
La casa passiva è una soluzione abitativa ecologica e a basso impatto ambientale, ma è anche e soprattutto un sistema confortevole e dall’alta qualità abitativa, che permette a chi ne usufruisce di ottenere un ambiente domestico ideale per sé e per la propria famiglia.

Come ottimizzare i consumi della propria casa

Efficienza Energetica significa avere sotto controllo la quantità di energia consumata ed i costi di gestione, senza rinunciare al comfort ed alla vivibilità della propria abitazione.
Passare ad una classe energetica superiore è possibile senza ricorrere a lavori importanti e dispendiosi per la casa, ma può rappresentare un investimento redditizio e soddisfacente.
Il primo passo è imparare a conoscere la propria abitazione e le sue prestazioni, intervenendo quindi su tre elementi fondamentali: involucro edilizio, impianti e produzione energetica mediante fonti rinnovabili.
L’involucro edilizio è ciò che separa l’ambiente interno dell’abitazione dall’esterno, ovvero muri, solai e serramenti, che per il nostro scopo devono essere costruiti con materiali ad alta trasmittanza termica. In questo caso, si possono sostituire vetri singoli con infissi a doppio o triplo vetro, oppure optare per un isolamento a cappotto.
Gli impianti riguardano il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda: per ottenere il massimo delle prestazioni, è necessaria una costante manutenzione della propria caldaia oppure sostiturla con una caldaia ad alta efficienza. Bisogna inoltre ricordare che un buon isolamento termico dell’abitazione agevola anche gli impianti, in quanto l’energia non viene dispersa.
Entrambi gli accorgimenti rappresentano un buon modo per tenere sotto controllo il dispendio energetico, ma il vero salto di qualità circa il passaggio alle classi energetiche più alte è rappresentato dalla produzione di energia tramite fonti rinnovabili. Questa soluzione consente non soltanto di coprire in misura significativa il fabbisogno energetico della propria abitazione e quindi di risparmiare, ma rappresenta anche una fonte di guadagno personale, senza contare l’impatto positivo sull’ambiente.
Scegli le fonti rinnovabili e installa un impianto fotovoltaico: le spese iniziali verranno ammortizzate e recuperate nel giro di pochi anni!

Classificazione Energetica

Ne abbiamo sentito parlare molto spesso, negli ultimi anni, ma siamo certi di conoscere bene cosa vuol dire “edificio a basso consumo energetico”?
Si parla di edificio a basso consumo energetico per intendere una costruzione capace di coniugare comfort abitativo a risparmio energetico e che generalmente si colloca in una
specifica classe energetica sulla base della quantità di combustibile consumato per ogni metro quadro di superficie.
La classificazione energetica va dalla più virtuosa, (meno di 15 kwh/mq annuo che si traduce in meno di 1,5 litri di gasolio al metro quadro annuo), alla più dispendiosa in termini
economici ed energetici, (più di 160kwh/mq annuo, che si traduce in più di 16 litri di gasolio al metro quadro annuo).
Nella classificazione energetica, dunque, si tiene conto sia della classe di isolamento termico, sia della qualità dell’impiantistica ad alta efficienza energetica. Queste informazioni
permettono di valutare l’immagine e il valore di mercato di un dato immobile, dunque è necessario, ai fini di attendibilità, che venga rilasciata una certificazione energetica da esperti
o organismi terzi estranei alla proprietà.
In Italia, al momento, i criteri e i requisiti professionali per l’individuazione di una figura professionale a cui affidare la certificazione energetica sono ancora da stabilire, pertanto la
certificazione energetica è sostituita dall’attestato di qualificazione energetica o da una procedura di certificazione energetica stabilita dal Comune.
Di seguito, la classificazione energetica degli edifici:
CASA PASSIVA :
< 15 Kwh/mq annuo = < 1,5 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica A:
< 30 Kwh/mq annuo = < 3 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica B:
tra 31-50 Kwh/mq annuo = 3,1-5 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica C:
tra 51-70 Kwh/mq annuo = 5,1-7 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica D:
tra 71-90 Kwh/mq annuo = 7,1-9 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica E:
tra 91-120 Kwh/mq annuo = 9,1-12 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica F:
tra 121-160 Kwh/mq annuo = 12,1-16 litri gasolio/mq annuo
Classe energetica G:
> 160 Kwh/mq annuo = > 16 litri gasolio/mq annuo

Efficienza Energetica, cosa bisogna sapere

La Legge di Stabilità 2016, approvata in via definitiva dopo la terza lettura dal Senato, comprende diverse misure riguardanti energia, fonti rinnovabili, mobilità ed efficienza
energetica. Andiamo ad analizzare nello specifico gli elementi del documento in materia di efficienza e risparmio energetico in edilizia.
Il dato più significativo è sicuramente rappresentato dai 170 milioni di euro stanziati per favorire l’efficientamento energetico delle case popolari; tale misura viene a far parte di un
intervento straordinario, in concomitanza con l’estensione degli sgravi fiscali agli enti di gestione delle case di edilizia residenziale pubblica.
Altrettanto rilevante risulta essere la proroga al 31 dicembre 2016 delle detrazion per riqualificazioni energetiche e ristrutturazioni; le detrazioni fiscali previste sono del 65% sui
costi per gli interventi di efficientamento energetico.
Per quanto riguarda le ristrutturazioni edilizie, le detrazioni sono confermate al 50% sulle spese, che sono fino ad un massimo di 96.000 euro. Vi si aggiunge la proroga dei bonus
mobili, un altro 50% del costo di arredi ed elettrodomestici, che però devono essere legati agli interventi di ristrutturazione dell’abitazione.
Infine, citiamo altri interventi che rientrano nell’ambito della riqualificazione energetica:
– riqualificazione di edifici esistenti (con detrazione massima di 100.000 euro);
– interventi sull’involucro dell’edificio (detrazione massima di 60.000 euro);
-installazione di panelli solari (60.000 euro di detrazione massima);
– sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (30.000 euro di detrazione massima);
-acquisto e la posa in opera di schermature solari – chiusure oscuranti e tende esterne (detrazione massima prevista di 60.000 euro);
– acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (detrazione massima di 30.000 euro).

Consigli per l’Efficienza Energetica della tua casa

Migliorare l’Efficienza Energetica della tua abitazione è la maniera ideale per ridurre la spesa dei consumi e del riscaldamento in particolare, che è spesso la parte più costosa delle bollette domestiche. Attraverso una serie di accorgimenti e di installazioni alla vostra abitazione, il risparmio energetico è a portata di mano e vi permetterà di ridurre fino al 40% le spese per la climatizzazione, sia in inverno che in estate.
Ma come si migliora l’efficienza energetica di un’abitazione?
Innanzitutto, consigliamo l’installazione di un solare termico per la produzione di acqua calda, così da ridurre le spese energetiche della caldaia a gas o dello scaldabagno elettrico in inverno, e annullandole del tutto in estate. Il costo del solare termico oscilla dai 3.000 ai 5.000 euro, ma tali spese sono recuperabili grazie agli incentivi Ecobonus del 65%.
Altri interventi riguarda la riduzione al minimo della dispersione del calore: sono consigliati serramenti a chiusura ermetica, e cappotto per isolare tetto e pareti. Anche in questo caso si può approfittare delle agevolazioni fiscali per recuperare le spese di efficientamento che, anche se non alla portata di tutti, possono garantire un risparmio notevole in bolletta per circa vent’anni.
Per eliminare ogni perdita di energia, è buona norma assicurarsi che la caldaia sia perfettamente funzionante (un malfunzionamento rischia di aumentare del 20% il consumo di gas). Nel caso sia necessario sostituirla, consigliamo l’installazione di una caldaia a condensazione, che consuma il 30% in meno ed è più ecologica, poiché recupera il calore dei fumi in combustione. Gli Ecobonus sono validi anche in questo caso.
Concludiamo consigliando l’applicazione di pompe di calore green e di condizionatori A+++, ad elevata efficienza energetica e il cui acquisto è agevolabile grazie agli incentivi.
Se vuoi migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione, affidati alle soluzioni di Efficienza Energetica Group: il risparmio non è mai stato così semplice ed Efficace!

Rapporto GSE 2015 sul risparmio energetico

Il rapporto annuale che il GSE ha redatto riguardo al meccanismo dei Certificati Bianchi ha rilevato che l’esperienza italiana a riguardo si è dimostrata un successo dei sistemi market based, sia nel contenimento della domanda domestica, sia come modello per il supporto al miglioramento dell’efficienza energetica del sistema.
Il sistema dei certificati bianchi (detti anche Titoli di Efficienza Energetica) fu introdotto nella legislazione italiana nel luglio del 2004 e prevede che i distributori di energia elettrica e gas naturale raggiungano ogni anno obiettivi quantitativi specifici di risparmio energetico, espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio risparmiate (TEP). Si tratta, quindi, di titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia mediante interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.
Il GSE ha quindi il compito di illustrare i risultati principali circa le attività di gestione dei Titoli di Efficienza Energetica. I risultati del 2015 hanno evidenziato che oltre il 94% dei certificati bianchi riconosciuti per richieste di verifica e certificazione inerenti a progetti a consuntivo è generato da interventi di miglioramento dell’efficienza energetica realizzati nel settore industriale, in particolare a quelli di generazione e recupero di calore, che rappresentano circa la metà dei TEE rilasciati nell’anno appena concluso, e subito seguiti dagli interventi di ottimizzazione energetica dei processi produttivi e dei layout di impianto, con il 33% dei TEE.
Per quanto riguarda il settore civile, gli interventi riguardano la riduzione del fabbisogno di energia attraverso applicazion ICT (3%) e gli interventi relativi alla climatizzazione e alla produzione di acqua calda (1,5%).
Le stime per il 2016 prevedono una disponibilità sui conti proprietà degli operatori circa 7.495 kTEE.

2016, detrazioni fiscali e Conto Termico

Il 2016, oltre a portare l’ennesima conferma delle detrazioni fiscali al 65% per gli interventi di efficienza energetica, ha visto l’introduzione del Conto Termico, la nuova versione del meccanismo di incentivazione. Per coloro che sono interessati al solare termico, dunque, sarà utile conoscere un po’ più approfonditamente i due meccanismi di incentivazione, mettendoli a confronto.
La detrazione fiscale come sistema incentivante permette di recuperare il 65% del costo di impianto in un periodo di 10 anni, grazie alla detrazione dalle tasse a cui il proprietario dell’impianto ha diritto, e che gli consente di decurtare una discreta somma dal costo di investimento. Il recupero fiscale è notevole e la soglia di detraibilità massima è pari a 60.000 euro, dunque gli impianti per singole residenze rientrano ampiamente negli interventi detraibili. Inoltre, il meccanismo delle detrazioni fiscali è in voga già da anni, a tutto vantaggio di fruitori, venditori ed installatori che ormai conoscono ampiamente la modalità di incentivazione fin nei minimi dettagli. Ciò che può considerarsi un aspetto meno vantaggioso è la non applicabilità delle detrazioni a coloro che, dichiarando un reddito imponibile inferiore alle soglie minime previste, non subiscono una tassazione sul reddito, quindi non traggono nessun beneficio dalle eventuali riduzioni.
Il Conto Termico, invece, rappresenta un meccanismo più complesso rispetto alle detrazioni fiscali, in quanto è associato alla taglia del sistema, alla sua applicazione e al rendimento del collettore solare utilizzato. Prendendo in considerazione un impianto di medie prestazioni, potremmo avere un incentivo che varia tra i 240 ai 400 euro a m2. Il costo di investimento netto raggiungerà quindi i 3000 euro circa ed il tempo di ritorno economico sarà prolungato rispetto ai valori della detrazione fiscale (tra i 12 e i 15 anni).
Ovviamente, al fine di usufruire dei contributi disponibili, è necessario dotarsi di collettori solari che recano la certificazione europea Solar Keymark, a testimonianza della conformità dei componenti alle norme di riferimento e ai documenti normativi ICIM.